Rock e social media: l’occasione da non sottovalutare

Da The Gigstarter Team

Demonizzare le piattaforme social non darà maggiore prestigio al tuo lavoro come musicista rock, al contrario, utilizzarle in maniera consapevole può essere un modo per continuare a dar voce a questo genere. Proprio su questo argomento abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con la band hard rock EGO 3.

Il rock più autentico ha ottenuto il più vivo successo in periodi ben lontani dall'era dei social media e degli smartphone e per questo motivo la transizione che si sta vivendo in questi anni ha portato il mondo rock a restare fuori da questi meccanismi. In aggiunta, l'attitudine rock ha sempre voluto mantenere una chiusura rispetto al mondo esterno e a tutti i fenomeni maggiormente popolari, provando a distinguersi da quello che la grande massa consuma compulsivamente.
Tuttavia, non è un mistero che quei tempi d'oro orami siano andati e i nuovi generi stanno prendendo il sopravvento quindi, tanto vale, non è il momento che anche il rock provi a lanciarsi senza vergogna nel nuovo mondo della comunicazione?

Magari, attraverso queste piattaforme si riescono a coinvolgere anche i più giovani, si portano a scoprire queste sonorità che per loro sono sempre state sconosciute perchè non hanno mai risuonato nei loro smartphone e si offre al rock la possibilità di trovare una nuova dimensione senza colpire la sua credibilità.
Approfondiamo questo tema con un'intervista alla band EGO 3 che ci racconta la sua esperienza e il loro approccio a queste realtà.



Ego 3 liveEGO 3 live

Intervista alla rock band EGO 3

Quanti anni fa è nato il gruppo?

"Questo progetto è nato nel 2016, ma per varie eventualità suonavamo in altre band insieme già da un anno e mezzo prima."

Come è nata la vostra passione per questo genere?

"Difficile a dirsi! Ognuno ha avuto un percorso musicale diverso, in ogni caso è qualcosa che è nata parecchio tempo fa, per il batterista forse dal concepimento, per gli altri per lo meno dalla prima adolescenza. La risposta è semplicemente perché ci piaceva, poi da piccoli era anche un modo per differenziarsi dalla massa di babbuini che ascoltava pop pessimo o rap nelle sue derive più commerciali."

Cosa è il rock per voi?

"Per noi la fettina di rock che ci rappresenta è un sinonimo di libertà, creatività, promisquità e un bonario nichilismo. Essere Dio e il Diavolo allo stesso tempo, caos e ordine, come più ci aggrada. Formalmente è musica suonata con chitarra, basso e batteria generalmente in 4/4 e scritta nel formato di canzoni; tuttosommato con alcune eccezioni noi ci esprimiamo seguendo questo formato."

Utilizzate i social?

"Utilizziamo i social pressoché unicamente per promuoverci. Lo facciamo da sempre, anche nelle band precedenti. Prima del Covid, quando si potevano organizzare serate con musica live, contattavamo i locali quasi esclusivamente tramite Facebook. Di rado rispondevano alle mail o le telefonate portavano risultati. Attualmente siamo attivi soprattutto su Instagram, poiché su Facebook è calata sia l'utenza che l'attività e le pagine sono diventate pressoché invisibili. Su Instagram ottenere un buon engagement e un buon numero di conversioni in termini di ascolti è veramente difficile. Riuscire a trasportare una persona da una foto al premere su un link che si trova sulla bio del profilo è più complicato di quello che sembra. Al contrario, su Facebook si possono facilmente condividere link. Per adesso queste sono le opzioni, come tutti gli altri social non dureranno per sempre. Chi vivrà vedrà."

Cosa consigliereste a una neo-band rock che teme le conseguenza di esporsi su i social?

"A una band timida sui social consiglieremmo di lanciarsi e iniziare a postare, postare, postare. Noi cerchiamo di essere attivi con almeno un post al giorno anche se, soprattutto in lockdown, non è facile trovare qualcosa da raccontare, e se si pubblicano contenuti privi di valore il pubblico cala. È importante trovare una propria identità ed essere originali, per qualcuno potrebbe andar bene comportarsi in modo casual e amichevole, per qualcuno no. Noi non siamo ne casual ne amichevoli, e postiamo solo cose orrende! "

Credete che essere popolari su i social o ottenere consensi possa screditare la vostra credibilità rock?

"Lo scopo ultimo dell'utilizzo dei social è riuscire ad ottenere consensi per vendere il proprio prodotto, che sia il proprio album o merchandising, la credibilità artistica si dimostra altrove. L'importante è essere sempre in linea con quello che si fa e chi si è, male che va l'interesse nei tuoi confronti non aumenta. Molti rocker appartengono a una generazione passata e sono nati senza la spinta social, è un tipo di musica che non ha ancora la stessa sinergia con il mondo social come possano averla i generi più moderni grazie al pubblico più giovane."

Grazie dell'intervista!

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Tag: social, music, marketing, rock, genere